Canzoni per il viaggio
Ancora Casa
Messaggi in bottiglia
La barca
In navigazione
Coabitare significa, innanzitutto, navigare condividendo spazio, tempo e valori con gli/le altri/e abitanti della casa.
Ognuno/a di noi ha scelto la coabitazione per ragioni diverse, in relazione al suo percorso di vita e alle sue esigenze; tutte/i abbiamo trovato in AltreCase un luogo in cui il bagaglio di esperienze passate viene valorizzato e considerato prezioso.
Ancora Casa è un progetto realizzato nei co-housing giovanili AltreCase, che dal 2019 pulsano nel cuore di Torino. I cohousing sono promossi dall’impresa sociale Altrimodi con il sostegno di Città di Torino e di Compagnia di San Paolo, in collaborazione con l’Ufficio per la Pastorale dei Migranti dell’Arcidiocesi di Torino.
Ancora Casa è un diario del viaggio che noi, coabitanti delle AltreCase, stiamo facendo; è il nostro giornale di bordo, che apriamo per ritrovare memoria del percorso, per tracciare la rotta e per raccontare a futuri coabitanti, che speriamo di conoscere presto, la nostra voglia di condividere, il piacere di stare insieme, il desiderio di essere cittadine e cittadini attive/i e solidali.
Tra noi c’è chi studia e chi lavora; abbiamo origini e storie tutte diverse; ma viaggiamo sulla stessa barca e insieme stiamo bene.
Una porta a due ante
La porta della nostra AltraCasa ha due ante: da una parte vi è il rispetto per l’autonomia e la sfera personale di ciascuna/o, dall’altra la consapevolezza di non essere da sole/i. La convivenza dev’essere partecipata, se vogliamo trovare a casa una comunità affiatata e un porto sicuro.
Tempo e gentilezza
Si può scegliere di condividere un appartamento con altre persone per varie ragioni, ad esempio per dividere le spese.
Coabitare in AltreCase non significa solo vivere con tante persone, non è una questione numerica: è scegliere di stare insieme in maniera attiva, dedicando tempo e gentilezza all’altro/a, perché si è davvero interessate/i al suo star bene.
Il progetto AltreCase
Il progetto AltreCase si impernia sui valori della solidarietà e della condivisione, proponendo una soluzione abitativa accessibile, protetta e inclusiva. Gli spazi sono pensati per rispettare ogni individualità e al contempo favoriscono lo scambio.
Le/i coabitanti possono avvalersi del supporto esterno degli educatori e delle educatrici di Altrimodi, la cui presenza super partes alimenta stimoli e opportunità e consente di accompagnare con equilibrio e cura anche situazioni complesse.
La tutela dell’equilibrio del gruppo è molto sentita. Rende più facile la quotidianità ed è importante da un punto di vista pratico (ad esempio per tenere la casa pulita e in ordine), ma ha il potere di innescare circoli virtuosi e migliorare l’umore di tutti/e.
Riusciamo a gestire momenti di conflitto e incomprensioni, naturali in un abitare partecipato, perché ragioniamo insieme sulle regole da adottare.
Prevediamo momenti d’incontro informali e ci organizziamo tra noi. Se si rende necessaria una mediazione, abbiamo il supporto delle/degli educatrici/tori.
In equilibrio sulle onde
La nostra ricchezza
La nostra AltraCasa è punto d’incontro di background eterogenei ed esperienze di vita diverse, che - grazie a un abitare partecipato - si trasformano in ricchezza personale e sociale.
Il viaggio della coabitazione ci lascia insegnamenti, valori e ricordi che ci porteremo appresso per sempre.
La barca è una metafora che racconta bene l’esperienza della coabitazione. Calza a pennello, perché ci accoglie come una casa, ma ci porta in viaggio. Abbiamo usato questa idea per fare un passo indietro, per guardare dal di fuori la nostra coabitazione in modo da potervela raccontare.
Dovete immaginarci sedute/i in cerchio, attorno al disegno di una barca così grande da navigare fuori dal tavolo, a caccia degli elementi più importanti del nostro coabitare.
Ciascuna/o di noi si è improvvisata/o artista e marinaia/o, si è disegnata/o su un foglietto adesivo e ha scelto di collocarsi nel punto preciso della barca, che in qualche modo la/o rappresentava.
Tanta concentrazione! È stato difficile. Divertente, anche.
Da lì, mille storie, ricordi, discussioni. Risate e momenti seri.
Un pomeriggio memorabile di post-it gialli e arancioni, di parole e soprattutto di tè e torta di mele.
Quel pomeriggio e nei giorni successivi abbiamo scorso tutta la galleria di foto e ritrovato le immagini più vere di noi e della nostra casa, delle dinamiche con cui funzioniamo, dei nostri punti di forza e dei punti di debolezza, dell’equilibrio che sempre ricerchiamo.
Siamo riuscite/i a vedere le cose da una prospettiva esterna, ad aver più chiara la rotta. E abbiamo deciso di scrivere a chi, prima o poi, verrà a coabitare con noi.
Il viaggio della coabitazione permette di portarsi a casa tanti strumenti, con cui speriamo di suonare a lungo.
Restano impressi i momenti passati insieme, le tante emozioni, i pianti e la felicità.
Condividiamo in una playlist la colonna sonora che ci ha accompagnato, così da sentirci
per un momento insieme, nell’attesa di incontrarci.
Ascolta la playlist
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