Diallo è un giovane ragazzo trasferitosi per necessità in Italia dalla Guinea, dove viveva con la sua famiglia. Nel percorso che l’ha portato a Torino si è trovato a svolgere diversi mestieri, come il muratore e il panettiere, fino ad arrivare ad oggi e al suo lavoro in fabbrica.
Diallo sta attualmente svolgendo un tirocinio presso RGTECH, un’azienda sita a Druino il cui core business è la realizzazione di prototipi e la produzione low-volume in ambito automobilistico. Lavora in fabbrica, si occupa principalmente della logistica: conta i pezzi e si assicura che non ci siano sbavature. Al lavoro lo chiamano il jolly, racconta Angelo, il suo responsabile.
““Visto che è così giovane e ha tanta voglia di imparare lo mandiamo spesso a dare una mano agli altri: alla pressa, al laser, insomma dove c’è bisogno”
– Angelo
Diallo parla della sua esperienza con entusiasmo ma con razionalità. Dal suo tono traspare fiducia e voglia di imparare.
“Spero di poter andare avanti, di imparare sempre di più, di potermi occupare di mansioni sempre più importanti. All’inizio ero un po’ spaventato perché l’azienda è molto grande. Però poi mi sono detto: Diallo devi prendere coraggio, ti servirà per il futuro”
– Diallo
Ci racconta dei suoi colleghi, sorridendo, ad alcuni è molto affezionato. “Luca e Francesco sono stati i miei primi amici, all’inizio mi mostravano come funzionavano le macchine, come svolgere nella maniera corretta i miei compiti e lo fanno tutt’ora”. I ragazzi che lavorano da RGTECH sono legati tra loro. Nelle pause tra un caffè e una brioche giocano a calcetto e si prendono in giro scherzosamente.
Diallo si è dovuto trasferire in Italia per necessità, in Guinea non poteva più rimanere.
“Volevo studiare, iscrivermi all’università ma non ho avuto la possibilità e mi sono trovato costretto a dover cambiare idea e mentalità”
– Diallo
Dopo un viaggio lungo e non privo di complessità, Diallo è arrivato in Italia e si è trasferito a Torino dove ha “iniziato la sua vita”, come dice lui. Gli studi di italiano, la Scuola Camerana e un apprendistato sono stati i tasselli che, con l’aiuto della sua educatrice Enrica, l’hanno portato oggi ad essere un tirocinante.
Le foto e le interviste sono state realizzate per il progetto di tesi “Di Visi Condivisi – Storie di lavoro e integrazione”. Scopri di più su questo link.